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“Mis raíces que vuelan” anteprima americana in Argentina

Category : attività , Prenz

Premiere in Argentina del documentario di Massimiliano Cocozza “Le mie radici che volano” Ritratto di Juan Octavio Prenz. a Buenos Aires presso l’ auditorium della Asociaccion Dante Alighieri a Belgrano Av. Cabildo 2772 martedì 29 dicembre ore 19.00.
Massimiliano Cocozza già autore di Fabio&Mingo di Striscia la Notizia, premio Ilaria Alpi nel ‘97 e vincitore di un premio di Qualità, presenta il suo ultimo lavoro oltreoceno sul grande scrittore argentino Juan Octavio Prenz. Prenz è stato per oltre 20 anni docente presso la Scuola Interpreti di Trieste ed ha vinto il premio “Casas de las Americas” nel 1992. Partecipano l’organizzatore Alessandro Signetto, lo scrittore e protagonista Juan Octavio Prenz ed il regista. La proiezione di questo film fa parte della “Muestra del Cine Documental Italiano” che si è tenuta a Buenos Aires a partire dal giorno 26 di Novembre 2009, in collaborazione con INCAA, Doc BsAs, Doc/it Associazione Documentaristi Italiani, DerHumALC International Film Festival. Diversi i titoli che hanno composto la rassegna organizzata da Alessandro Signetto per Doc/it: “Feltrinelli”, di Alessandro Rossetto, “Il passaggio della linea”di Pietro Marcello, “Il segreto di Mussolini” di Fabrizio Laurenti e Gianfranco Norelli, “Il trasloco del bar di Vezio” di Mariangela Barbanente, “La vita come viaggio aziendale” di Paolo Muran, “La voce Stratos” di Luciano D’Onofrio e Monica Affatato, “L’Infame e suo fratello” di Luigi Maria Perotti, “Signori Professori”, di Maura del Pero.

Sinossi
Questo ritratto di Juan Octavio Prenz prende spunto dall’analisi dell’opera “La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato” per approfondire, insieme al suo autore, gli aspetti meno conosciuti al fine di tracciare lo stile cinico e poetico del romanzo. Nell’opera originale si racconta di una tranquilla città del Sudamerica dove viene imposto il divieto alla risata, principale nemico del perbenismo piccolo-borghese. Per dare l’esempio, il buon Innocenzo si fa decapitare e innestare sul corpo la testa di un mostro, che dovrà divenire il nuovo modello etico ed estetico a cui ispirarsi; ma Innocenzo riscoprirà a poco a poco la sua umanità, anche se ciò significa l’infamia e la morte. Il filmato propone, in un intrecciarsi di immagini e atmosfere, la genesi del romanzo, come in un gigantesco puzzle di emozioni e sfaccettature, spaziando nella vita reale dell’autore per poco a poco entrare nel suo mondo. Foto.