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PENNILESSE ciclo di proiezioni per il centenario dell’ULISSE di J.Joyce

Category : attività , Pennilesse News

Ciclo di proiezioni a Venezia, Firenze e Trieste del documentario di creazione PENNILESSE di Massimiliano Cocozza , sugli anni triestini di James Joyce.
Nel 1914, alle soglie della Grande Guerra, James Joyce iniziava a comporre il suo capolavoro “Ulisse “ nella Trieste Austroungarica di inizio secolo. In occasione del centenario dall’avvio dell’avventura letteraria che consacrò lo scrittore irlandese quale interprete della rivoluzione del romanzo moderno, un ciclo di proiezioni del film documentario PENNILESSE, realizzato interamente a Trieste, toccherà Venezia, Firenze e Trieste. Il Comune di Venezia celebrerà con la proiezione il 5 febbraio 2014 alle ore 17 presso la Casa del Cinema di Venezia a Palazzo Mocenigo, mentre a Firenze sarà presentato nel contesto del progetto dedicato ad Henry James Interior Landescapes Painting a cura di Beth Vermeer il 18 marzo alle ore 17.00 presso il Cenacolo dell’Accademia di Belle Arti in Via Ricasoli ed a Trieste il 4 aprile alle ore 18,30 presso l’Antico Caffè San Marco in via Battisti. Protagonista e cuore pulsante del film è il capoluogo giuliano, culla di molti autori del passato e contemporanei. Un viaggio filmato che, attraverso un itinerario delle abitazioni e dei luoghi principali frequentati da James Joyce a Trieste, offre un’interpretazione della genesi dell’Ulisse. Un percorso triestino nei luoghi e le immagini che hanno ispirato Joyce nella stesura dell’Ulisse. Uno dei massimi esegeti dell’autore, il prof. Renzo Crivelli, ci racconta l’arte di Joyce e gli aneddoti della sua quotidianità triestina, lasciandosi andare a una progressiva immedesimazione nello scrittore, nei suoi personaggi e nei suoi fantasmi. Un flusso di coscienza che ripercorre in un entusiasmante crescendo e in totale libertà interpretativa i luoghi della cultura triestina e gli episodi dell’Ulisse. Alcuni dei suoi personaggi e alcune allegorie (Nausicaa, Molly, l’accordatore cieco, la morte, il battellino vagabondo) attraversano il racconto e la Trieste di oggi a ricordarci che in fondo l’avventura dell’uomo, delle sue creature e dei suoi sogni è qualcosa che prescinde dal tempo.
Il film è stato prodotto e diretto dal regista e giornalista Massimiliano Cocozza ed interpretato dal Prof. Renzo Crivelli, noto studioso joyciano e presidente della Joyce Summer School di Trieste, nonché professore ordinario del Dipartimento di Anglistica dell’Università di Trieste.
Firmano la fotografia Mario Chemello, co-produttore di “Il vento fa il suo giro” pluripremiato film e Luca Coassin, “Tutta la conoscenza del mondo” e “Piovono mucche” fra gli altri, ed il montaggio Mario Chavarria, “Libero” e “Mixer” RAI 2.


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KOME UN PALLONCINO in onda su RAI 3 DOC3

Vincitore del XVIII Premio Ilaria Alpi nella sezione DOC RAI “KOME UN PALLONCINO” ritrae da vicino l’eroica lotta dei malati terminali in un racconto in prima linea dal fronte del male del secolo.

Testimonianze dirette, in forma di conversazioni con un approccio intimo e caldo, che raccontano la solitudine, la perdita di dignità, l’abitudine ai farmaci e la terapia del dolore, con contributi di esperti, oncologi, medici, parenti di ammalati, psicologi.

“Si tratta in realtà di un film composto di materiali raccolti durante la malattia di mia madre.
Questo è un film molto particolare per me perché rappresenta il punto in cui la mia vita reale di uomo coincide con l’opera di me autore. A molti artisti succede nella vita questa fusione in una o più opere, questo film rappresenta la mia. E’ stata un’esperienza molto dura e difficile, quella che ho vissuto ed il realizzare il film mi ha costretto a rivedere ed alaborare immagini e contesti che avrei voluto rimuovere. Posso senz’altro dire che questo è l’unico film che non avrei mai voluto fare” ha dichiarato Massimiliano Cocozza.

Dopo il debutto come unico film italiano in concorso al prestigioso Festival Cinema Veritè di Tehran nel novembre del 2011 adesso arriva al grande pubblico televisivo su RAI3, all’interno del programma DOC3 giovedì 4 luglio 2013 alle ore 23.55.

Questo film sociale, civile e soprattutto emotivo, nasce dall’esigenza di ritrarre in maniera intima il cambiamento della vita umana dalla scoperta all’evoluzione della malattia terminale, passando per il difficile percorso di reazione fisica e psicologica alle cure chemioterapiche.
Il senso del tempo che sta per finire, l’urgenza di vivere l’immediato e l’incertezza del futuro che si trasformano in un universo, nel quale l’eroismo diventa quotidiano e nascosto.


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KOME UN PALLONCINO vince il Premio Ilaria Alpi DOCRAI 2012

Ha vinto il XVIII Premio Ilaria Alpi nella sezione DOC RAI “KOME UN PALLONCINO” il film documentario di Massimiliano Cocozza che ritrae da vicino l’eroica lotta dei malati terminali in un racconto in prima linea dal fronte del male del secolo.

L’autore racconta il proprio personale punto di vista a contatto diretto con un’esperienza vissuta in prima persona, esplorando con incredulità un nuovo mondo che si schiude a chi entra a farvi parte. Testimonianze dirette, in forma di conversazioni con un approccio intimo e caldo, che raccontano la solitudine, la perdita di dignità, l’abitudine ai farmaci e la terapia del dolore, con contributi di esperti, oncologi, medici, parenti di ammalati, psicologi. Diversi gli interventi dei protagonisti che vivono o hanno vissuto sulla propria pelle la condizione di infermi, che conducono all’interno ambienti e situazioni in un quotidianità fatta di sofferenza, ma anche di incredibile ironia e forza di andare avanti. L’essere umano che di fronte ad un male incurabile riesce a trovare la forza per combattere nonostante tutto.

“Si tratta in realtà di un film composto di materiali raccolti durante la malattia di mia madre. E’ un materiale spesso imperfetto, poiché ho lavorato come potevo mentre seguivo la mia genitrice nel suo percorso nel mio ruolo naturale di figlio. Questo è un film molto particolare per me perché rappresenta il punto in cui la mia vita reale di uomo coincide con l’opera di me autore. A molti artisti succede nella vita questa fusione in una o più opere, questo film rappresenta la mia. E’ stata un’esperienza molto dura e difficile, quella che ho vissuto ed il realizzare il film mi ha costretto a rivedere ed alaborare immagini e contesti che avrei voluto rimuovere. Posso senz’altro dire che questo è l’unico film che non avrei mai voluto fare” ha dichiarato Massimiliano Cocozza

Dopo il debutto come unico film italiano in concorso al prestigioso Festival Cinema Veritè di Tehran nel novembre del 2011 adesso arriva questa vittoria per la sezione dedicata ai documentari lunghi in collaborazione con la RAI, in giuria alcune tra le più importanti firme del giornalismo italiano come Corradino Mineo, Antonio Bella e Roberto Natale.

Questo film sociale, civile e soprattutto emotivo, nasce dall’esigenza di ritrarre in maniera intima il cambiamento della vita umana dalla scoperta all’evoluzione della malattia terminale, passando per il difficile percorso di reazione fisica e psicologica alle cure chemioterapiche. Il senso del tempo che sta per finire, l’urgenza di vivere l’immediato e l’incertezza del futuro che si trasformano in un universo, nel quale l’eroismo diventa quotidiano e nascosto.

Massimiliano Cocozza è autore e cineasta da anni impegnato nel giornalismo d’inchiesta, vincitore del Premio Ilaria Alpi nel 1997, ha pubblicato due romanzi è stato autore di testi per Fabio&Mingo (Striscia la Notizia) ed è collaboratore esterno RAI da oltre 20 anni. Negli ultimi anni ha prodotto e diretto filmati dedicati ai poeti Joyce e Prenz, è vincitore di un Premio di Qualità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Premio Trieste Scritture di Frontiera sezione inedito 2009. Socio del PEN Club Trieste e Vicedirettore del web magazine Investire Nel Mondo.


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KOME UN PALLONCINO in concorso al Festival Cine Veritè a Teheran

Debutto in anteprima assoluta in concorso al prestigioso 5° Festival Cinema Veritè a Teheran (8-14 novembre 2011) per una produzione triestina di eccellenza “KOME UN PALLONCINO” un film documentario molto particolare che, secondo il regista Massimiliano Cocozza, chiude un ciclo che lo stesso autore ha denominto “trilogia del coraggio”. In un’intervista rilasciata ad un giornale Iraniano il regista e produttore ha ribadito che questa trilogia è composta da tre film documentari non commerciali prodotti con molto sforzo e pochi soldi, i primi due PENNILESSE, JOYCE L’ODISSEA TRIESTINA, dedicato al rapporto di James Joyce con Trieste, e LE MIE RADICI CHE VOLANO, dedicato all’opera di Juan Octavio Prenz e quest’ultimo dedicato alle malattie terminali intitolato appunto KOME UN PALLONCINO. Parla anche del rapporto con la città di Trieste e la Regione FVG Cocozza “Trieste è una cittadina veramente splendida ed il Friuli Venezia Giulia una regione unica, anche se l’attenzione ai professionisti locali ed agli autori è piuttosto scarsa. Abbiamo autori attivi di peso come Penco, Del Degan, Rampini, fra gli altri, eppure nessuno di noi riesce ad avere sostegni sufficienti per lavorare. Si dilunga il regista raccontando dello splendido lavoro fatto dalla FVG Film Commission: “Certo è ammirevole il loro lavoro. Hanno portato in Regione molte produzioni importanti nazionali ed intarnazionali. Tornando a KOME UN PALLONCINO, si tratta di un racconto nato dall’esigenza di ritrarre in maniera intima il cambiamento della vita umana dalla scoperta all’evoluzione della malattia, passando per il difficile percorso di reazione fisica e psicologica alle cure chemioterapiche. Il percorso della lotta comprende la presa di coscienza e la accettazione di una nuova condizione in cui non si è più gli stessi e dove si fa fatica ad orientarsi. Il coraggio e la dignità di prendere in considerazione il cambio di stato della propria esistenza. L’autore racconta il proprio personale punto di vista a contatto diretto con un’esperienza vissuta in prima persona, esplorando con incredulità un nuovo mondo che si schiude a chi entra a farvi parte. “Si tratta in realtà di un film composto di materiali raccolti durante la malattia di mia madre. E’ un materiale spesso imperfetto, poiché ho lavorato come potevo mentre seguivo la mia genitrice nel suo percorso nel mio ruolo naturale di figlio. Questo è un film molto particolare per me perché rappresenta il punto in cui la mia vita reale di uomo coincide con l’opera di me autore. A molti artisti succede nella vita questa fusione in una o più opere, questo film rappresenta la mia. E’ stata un’esperienza molto dura e difficile, quella che ho vissuto ed il realizzare il film mi ha costretto a rivedere ed alaborare immagini e contesti che avrei voluto rimuovere. Posso senz’altro dire che questo è l’unico film che non avrei mai voluto fare.” dichiara Massimiliano Cocozza. Testimonianze dirette, in forma di conversazioni con un approccio intimo e caldo, che raccontano la solitudine, la perdita di dignità, l’abitudine ai farmaci e la terapia del dolore, con contributi di esperti, oncologi, medici, parenti di ammalati, psicologi. Diversi gli interventi dei protagonisti che vivono o hanno vissuto sulla propria pelle la condizione di infermi, che conducono all’interno ambienti e situazioni in un quotidianità fatta di sofferenza, ma anche di incredibile ironia e forza di andare avanti. L’essere umano che di fronte ad un male incurabile riesce a trovare la forza per combattere nonostante tutto. Il senso del tempo che sta per finire, l’urgenza di vivere l’immediato e l’incertezza del futuro che si trasformano in un universo, nel quale l’eroismo diventa quotidiano e nascosto. Massimiliano Cocozza è autore e cineasta da anni impegnato nel giornalismo d’inchiesta, vincitore del Premio Ilaria Alpi nel 1997, ha pubblicato due romanzi è stato autore di testi per Fabio&Mingo (Striscia la Notizia) e collaboratore RAI da oltre 20 anni. Negli ultimi anni ha prodotto e diretto filmati dedicati ai poeti Joyce e Prenz, a Trieste ha realizzato anche “La piattaforma logistica del porto di Trieste” filmato ufficiale alla presentazione del corridoio 5 presso l’UE, è vincitore di un Premio di Qualità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Festival Cinema Veritè.


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“Mis raíces que vuelan” anteprima americana in Argentina

Category : attività , Prenz

Premiere in Argentina del documentario di Massimiliano Cocozza “Le mie radici che volano” Ritratto di Juan Octavio Prenz. a Buenos Aires presso l’ auditorium della Asociaccion Dante Alighieri a Belgrano Av. Cabildo 2772 martedì 29 dicembre ore 19.00.
Massimiliano Cocozza già autore di Fabio&Mingo di Striscia la Notizia, premio Ilaria Alpi nel ‘97 e vincitore di un premio di Qualità, presenta il suo ultimo lavoro oltreoceno sul grande scrittore argentino Juan Octavio Prenz. Prenz è stato per oltre 20 anni docente presso la Scuola Interpreti di Trieste ed ha vinto il premio “Casas de las Americas” nel 1992. Partecipano l’organizzatore Alessandro Signetto, lo scrittore e protagonista Juan Octavio Prenz ed il regista. La proiezione di questo film fa parte della “Muestra del Cine Documental Italiano” che si è tenuta a Buenos Aires a partire dal giorno 26 di Novembre 2009, in collaborazione con INCAA, Doc BsAs, Doc/it Associazione Documentaristi Italiani, DerHumALC International Film Festival. Diversi i titoli che hanno composto la rassegna organizzata da Alessandro Signetto per Doc/it: “Feltrinelli”, di Alessandro Rossetto, “Il passaggio della linea”di Pietro Marcello, “Il segreto di Mussolini” di Fabrizio Laurenti e Gianfranco Norelli, “Il trasloco del bar di Vezio” di Mariangela Barbanente, “La vita come viaggio aziendale” di Paolo Muran, “La voce Stratos” di Luciano D’Onofrio e Monica Affatato, “L’Infame e suo fratello” di Luigi Maria Perotti, “Signori Professori”, di Maura del Pero.

Sinossi
Questo ritratto di Juan Octavio Prenz prende spunto dall’analisi dell’opera “La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato” per approfondire, insieme al suo autore, gli aspetti meno conosciuti al fine di tracciare lo stile cinico e poetico del romanzo. Nell’opera originale si racconta di una tranquilla città del Sudamerica dove viene imposto il divieto alla risata, principale nemico del perbenismo piccolo-borghese. Per dare l’esempio, il buon Innocenzo si fa decapitare e innestare sul corpo la testa di un mostro, che dovrà divenire il nuovo modello etico ed estetico a cui ispirarsi; ma Innocenzo riscoprirà a poco a poco la sua umanità, anche se ciò significa l’infamia e la morte. Il filmato propone, in un intrecciarsi di immagini e atmosfere, la genesi del romanzo, come in un gigantesco puzzle di emozioni e sfaccettature, spaziando nella vita reale dell’autore per poco a poco entrare nel suo mondo. Foto.


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MY FLYING ROOTS premiere al Trieste XXIV Festival Cinelatino

Category : attività , Prenz

Il documentario di creazione “Le mie radici che volano” debutta inaugurando il XXIV Festival di Cinema Latino Americano di Trieste il 24 ottobre 2009 alle ore 20,30 presso il Teatro Miela in collaborazione con la 4a Conferenza Internazionale del PEN Club di Trieste. Il filmato, ideato, prodotto e diretto dall’autore Massimiliano Cocozza, è dedicato allo scrittore Juan Octavio Prenz, che ha insegnato per oltre 20 anni Lingua e Letteratura spagnola all’Università di Trieste ed è nato a La Plata nel 1932. “La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato”. Come autore, Prenz ha vinto nel 1992, con la raccolta “La santa Pinta de la Niña Maria” il prestigioso premio “Casa de las Americas”. Il film documentario è interpretato dallo stesso autore italo-istriano-argentino e realizzato a Trieste. Questo ritratto di Juan Octavio Prenz prende spunto dall’analisi dell’opera “La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato”, in Italia pubblicato da Marsilio nel 2001, per approfondire gli aspetti meno conosciuti ed i retroscena, al fine di tracciare lo stile cinico e poetico del romanzo. Nell’opera originale si racconta di una tranquilla città del Sudamerica dove viene imposto il divieto alla risata, principale nemico del perbenismo piccolo-borghese. Per dare l’esempio, il buon Innocenzo si fa decapitare e innestare sul corpo la testa di un mostro, che dovrà divenire il nuovo modello etico ed estetico a cui ispirarsi; ma il Potere non ha previsto che anche nella faccia inespressiva di un mostro, può nascere un ghigno o una smorfia, se non un riso, e Innocenzo riscoprirà a poco a poco la sua umanità, anche se ciò significa l’infamia e la morte. Il filmato propone, in un intrecciarsi di immagini e atmosfere, la genesi del romanzo, come in un gigantesco puzzle di emozioni e sfaccettature, spaziando nella vita reale dell’autore per poco a poco entrare nel suo mondo. Attraverso un articolato gioco visivo con l’uso dei colori si interpretano mondi immaginari quanto reali. Un autore davanti al foglio bianco da riempire, limpido e lucente come la sua mente; un tavolo da lavoro nero, sul quale prendono forma le visioni che diventano archetipi. La ricostruzione della favola in un immaginario teatrino di giocattoli che rimanda all’infanzia si alterna al racconto dell’autore offrendo una visione possibile del percorso narrativo. Scopriremo come nasce l’idea del divieto di ridere e dell’Undicesimo Comandamento, cosa contiene l’enciclopedia degli eroi, ma anche come si vive la nostalgia nell’esilio. Un percorso onirico suggerito da una frase di Marconi, che si diceva convinto che le voci non spariscano, ma galleggiano all’infinito nello spazio. All’evento saranno presenti il regista Massimiliano Cocozza e lo scrittore Juan Octavio Prenz.


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PENNILESSE, proiezione all’Università di Bari.

Category : attività , Pennilesse News

Proiezione presso la Facoltà di Lingue di Bari del documentario di Massimiliano Cocozza, con Renzo Crivelli, sugli anni triestini di James Joyce.
Il documentario di creazione “PENNILESSE, Joyce l’odissea triestina” , sarà presentato il giorno 11 marzo alle 10,30 (mattina) presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Bari (via Garruba).
Oltre alla docente Prof.ssa Maristella Trulli, presenterà la proiezione il regista e giornalista Massimiliano Cocozza, già autore di Fabio&Mingo di Striscia la Notizia, vincitore del Premio Ilaria Alpi e del Premio di Qualità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il film è interpretato dal Prof. Renzo Crivelli, noto studioso joyciano e fondatore della Joyce Summer School di Trieste, nonché ordinario dell’Università di Trieste.
Firmano la fotografia Mario Chemello, co-produttore di “Il vento fa il suo giro” pluripremiato film, e Luca Coassin, “Tutta la conoscenza del mondo” e “Piovono mucche” fra gli altri, ed il montaggio Mario Chavarria, “Libero” e “Mixer” RAI 2 fra gli altri.
Il documentario onirico racconta gli anni triestini di James Joyce e traccia una genesi del capolavoro Ulisse. Un percorso nei luoghi e nelle immagini che hanno ispirato Joyce nella stesura dell’Ulisse, negli anni in cui lo scrittore irlandese faceva l’insegnante, era sempre squattrinato, penniless, e frequentava le osterie triestine. I palazzi, le visioni, il delirio dello scrittore reinterpretati con attenzione al mondo concreto, ai problemi quotidiani, all’ispirazione poetica dell’autore in perfetta sintonia con la città e le sue seduzioni. Renzo Crivelli interpreta l’arte di Joyce e gli aneddoti della sua quotidianità triestina, lasciandosi andare a una progressiva immedesimazione nello scrittore, nei suoi personaggi e nei suoi fantasmi. Un flusso di coscienza che ripercorre in un entusiasmante crescendo e in totale libertà interpretativa i luoghi della cultura triestina e gli episodi dell’Ulisse. Alcuni dei suoi personaggi e alcune allegorie (Nausicaa, Molly, l’accordatore cieco, la morte, il battellino vagabondo) attraversano il racconto e la Trieste di oggi a ricordarci che in fondo l’avventura dell’uomo, delle sue creature e dei suoi sogni è qualcosa che prescinde dal tempo.
Il film è già stato presentato con successo all’Università di Trieste e Lubiana, a Dublino, Roma e Parigi. In concorso al Delta Film Festival, parteciperà al prestigioso mercato Hot Docs 2009 a Toronto, il maggiore festival del film documentario del nordamerica. Il regista rimarrà in sala per rispondere alle domande degli studenti e del pubblico.
La proiezione è gratuita ed aperta a tutti.


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CIGARETTES, un romanzo da film.

Category : attività , Cigarettes

Novità editoriale 2009 “Cigarettes” un romanzo cinematografico dedicato a Bari.

Esce in libreria quest’opera che ha vinto il primo premio per l’inedito “Trieste Scritture di Frontiera 2008”, in giuria Claudio Magris e Juan Octavio Prenz. Il romanzo Esce in tutta Italia per i tipi della Wip Edizioni di Bari, che lo ha pubblicato a tempo di record. L’autore Massimiliano Cocozza è regista e giornalista. Il ritmo e la velocità dei dialoghi nonché la spontaneità del linguaggio animano la narrazione, che procede per quadri e piani sequenza, permettendo al lettore di vivere la storia insieme ai protagonisti, come in un film.

Puglia, Anno 2000, in piena guerra per il controllo del territorio fra bande di trafficanti, nella quale si contrappongono il clan tradizionalista dei baresi e quello emergente e spietato dei brindisini. Ambientato fra la costa pugliese e quella montenegrina, propone un confronto fra due culture sui versanti opposti dell’Adriatico visto sotto un’ottica insolita, cioè fra culture di “malavita” che sono figlie di diverse situazioni sociali e politiche. Nel mezzo il mare Adriatico, una traversata di poche decine di chilometri, nel quale avvengono i traffici più loschi. Un mare oramai sottratto al secolare dominio dei pescatori e consegnato in quello dei trafficanti, fra i quali quelli più efferati sono quelli di immigrati clandestini. Insomma uno spaccato di vita di un pezzo di Mediterraneo da un punto di vista estremo, condito da sangue, inseguimenti, sparatorie ed esplosioni, armi, droga, amore e morte.

Per acquistare il libro online oppure guardare un’intervista con l’autore visitare questa pagina.


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Sao Paulo, Brasil TV Forum & Market

Al 9° Forum Brasil TV International Market nella delegazione di cineasti e documentaristi italiani guidata dal presidente di Doc/it Alessandro Signetto. Dal 2 al 5 di giugno 2008 sono stati giorni di intenso lavoro, a San Paolo del Brasile i delegati italiani hanno incontrato oltre un centinaio di players latinoamericani, canadesi e spagnoli. Pitching one to one e diversi incontri programmatici sono stati il fulcro delle attività rivolte a trovare punti di incontro per sviluppare coproduzioni con l’america latina ed il Brasile in particolare. Durante il forum sono stati presentati diversi trailers fra i quali “Pennilesse, Joyce l’odissea triestina” e “Le mie radici che volano”, ma anche “La gabbianella ed il gatto” e “La freccia azzurra”. Hanno partecipato alla delegazione SUTTVUESS (Roma) Federico Schiavi; STEFILM (Torino) Stefano Strocchi; FMC (Trieste) Massimiliano Cocozza; EIE (Torino) Paolo Pallavidino; TALPA (Roma) Daniele Cini; ENANIMATION (Torino) Federica Maggio; LANTERNA MAGICA (Torino) Anne-Sophie Van Hollebeke.


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